Decreto Legislativo Acqua Potabile

Decreto Legislativo Acqua Potabile, sulla qualità delle acque potabili, DLgs 18/2023 e il mondo del trattamento al Punto d’Uso.

Non è un lavoro semplice dare una rapida descrizione di quanto contenuto nel nuovo Decreto Legislativo che sostituisce il DL 31/2001.

Il nostro mondo, quello del trattamento al punto d’uso è certamente coinvolto nel cambiamento imposto dalla nuova legge.

Andare a cercare le singole variazioni di parametro, sia esso chimico o microbiologico non ha un gran senso se non si affronta l’impostazione di fondo della nuova legge e del suo approccio assai diverso dalla precedente


Un decreto che affronta in maniera generale il mondo dell’acqua destinata al consumo umano


Il nuovo decreto è rivolto al più ampio mondo dell’acqua destinata al consumo umano, l’acqua potabile, acqua non solo come alimento, ma come utilizzo generale legato all’uomo. Va precisato che le acque minerali e termali sono esclusi dal presente decreto.

Destinatario diretto del Decreto sono sicuramente gli enti che gestiscono gli acquedotti, dalla captazione al trattamento e alla distribuzione. Anche la rete a valle del contatore principale è coinvolta nel decreto, i sistemi di trattamento al punto d’uso sono parte integrate della rete distributiva.


Un nuovo approccio al tema dell’acqua potabile: la tutela della sicurezza sanitaria in forma preventiva, l’analisi del rischio

I Piani di Sicurezza dell’Acqua, (PSA) di cui si è parlato parecchio nei mesi e anni precedenti, sono parte integrante di questo ragionamento, se non la base stessa.

Si definiscono i punti critici e le azioni correttive prima che potenzialmente possa accadere un evento negativo.

Non è poi così distante dal concetto a cui noi siamo abituati attraverso il manuale HACCP.

Il sistema di controllo e monitoraggio rimane, ma non più con funzione di governo e gestione, ma come verifica delle azioni prese a monte.

Il trattamento al punto d’uso è parte integrante della filiera distributiva dell’acqua potabile, i tecnici e le aziende che occupano questo segmento saranno chiamate a dare supporto al GIDI (Gestore Impianti Distribuzione Idrica) a cui è affidata la responsabilità della stesura e governo dei PSA. Saranno consulenti a tutti gli effetti integrati nel team di lavoro.


Un tema non da poco sarà qualificare e definire i requisiti minimi della categoria per essere tecnici del settore a tutti gli effetti.


L’impatto del DLgs 18 del 2023 sul nostro settore non è da poco

Non solo cambia il modo di ragionare, cambiano anche alcuni parametri, alcuni più restrittivi e cambiano metodi e frequenze di controlli.

Per esperienza passata non sarà facile raccordare il punto di vista acquedottistico con quello del trattamento al punto d’uso.

Soprattutto per i parametri indicatori, la loro lettura ed interpretazione non sarà sovrapponibile tra i due settori.

Farlo capire alla ASL non sarà semplicissimo.

Da qui ne segue l’importanza dei Piani di Sicurezza che saranno utili non solo per garantire la qualità e la salubrità dell’acqua trattata, ma anche a confrontarsi con le autorità di vigilanza e controllo.

Uno scoglio non da poco sarà la necessaria autorizzazione preventiva per i sistemi di filtrazione.

Si tratta dell’articolo 10 del presente decreto, che nasce per il settore degli acquedottisti ma che sarà comunque di riferimento per il trattamento al punto d’uso. Al momento la data per l’entrata in vigore di questo obbligo è assai lontana, 2036, serve tempo per impostare materialmente tutto quanto serve per registra e validare.

L’importanza dell’articolo 17 del Nuovo Decreto per sviluppare il nostro settore

L’indicazione di utilizzare acqua del rubinetto dove possibile e propria del comma 2.

Sono elencate una serie di azioni tese a valorizzare l’acqua del rubinetto ove possibile, “creando dispositivi e punti di erogazione dell’acqua all’esterno e all’interno degli spazi pubblici, nelle pubbliche amministrazioni e negli edifici pubblici, in modo proporzionato alla necessità di tali misure e tenendo conto delle condizioni locali specifiche, quali il clima e la geografia, e promuovendo la fruibilità dei punti di accesso all’acqua mediante appropriata informazione”


Senza entrare nel dettaglio e nelle diverse precisazioni è una forte spinta a tutto il settore del trattamento al punto d’uso.


Una lunga strada da percorrere

La legge è entrata in vigore 15 giorni dalla data di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale ( 6 marzo 2023), non sarà immediato capire tutti i meccanismi e la ratio di ogni singolo articolo e i diversi comma che la compongono.


Tantissimi sono i punti non trattati in questo breve articolo, ad esempio gli aspetti sanzionatori, ci ripromettiamo di uscire con cadenza regolare affrontando via via i diversi aspetti in maniera più circoscritta senza perdere di vista l’inquadramento generale.

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